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2 Marzo 2021Guida sugli eventi di Google Tag Manager: come impostare correttamente gli eventi del tuo sito web su Google Analytics.
Quando si definisce una strategia di web marketing, una delle cose da tenere in considerazione è il monitoraggio delle azioni degli utenti sul tuo sito web. Che si tratti di un ecommerce, di un sito vetrina o di un blog, è sempre importante capire il comportamento dei tuoi visitatori. Con questo articolo capirai come tracciare e analizzare alcune azioni che gli utenti svolgono sul tuo website grazie a Google Tag Manager.
Cos'è Google Tag Manager?
Google Tag Manager, che chiameremo per comodità GTM, è uno strumento di gestione tag che permette di intervenire all’interno delle pagine HTML del tuo sito web installando degli snippet di codice (tag). Questo contenitore ti offre la possibilità di gestire tutti i tag del tuo sito in maniera semplice, veloce e soprattutto efficace. Per esempio, se vuoi inserire sul tuo website strumenti di marketing come il pixel di FB, Analytics o il Google Ads Remarketing Tag, non avrai bisogno di intervenire sul codice del tuo sito chiedendo aiuto in preda al panico al tuo programmatore, ma potrai fare tutto in autonomia in pochi semplici passi grazie a Google Tag Manager.
Gli eventi di Google Tag Manager
Una delle funzionalità di questo strumento gratuito messo a disposizione da Google è quella di impostare degli eventi, visualizzabili in Google Analytics, che ti permettono di capire come gli utenti si muovono sul tuo website. Con il termine eventi si intendono “le interazioni degli utenti con i contenuti che possono essere misurate separatamente rispetto a una pagina web o al caricamento di una schermata. Download, clic sui link, invio di moduli e riproduzioni di video sono tutti esempi di azioni che potresti voler analizzare come eventi.” [Fonte: support.Google.com]
Gli eventi possono essere visualizzati in una delle 5 sezioni della piattaforma di web analytics offerta da Google, ossia la sezione “Comportamento”.

Qui puoi visualizzare il numero di eventi registrati sul tuo sito web in base a Categoria, Azione ed Etichetta, tutti e tre parametri che possono essere gestiti tramite GTM. Andando avanti con la lettura di questo articolo troverai un esempio di visualizzazione completa di un evento e capirai meglio a cosa si riferiscono queste voci.
Tuttavia, prima di continuare con la lettura, è necessario che tu abbia creato un account GTM e che tu abbia inserito il contenitore sul tuo sito. Se non sai come fare, consulta questa guida. Se il tuo sito è stato realizzato su WordPress, puoi leggere il nostro articolo e inserire Google Tag Manager sul tuo website in pochi semplici passi utilizzando il Google Site Kit!
Caratteristiche generali degli eventi
Quando si imposta un evento tramite Google Tag Manager, le azioni principali da compiere sono due. La prima è la creazione di un trigger, ossia un attivatore che azionerà il tag. Ogni attivatore viene identificato dalla caratteristica dell’elemento presente nel codice HTML del tuo sito, ad esempio la classe di un bottone. Il modo più semplice e veloce per individuare tali caratteristiche è ispezionare l’elemento. Nell’immagine sottostante, ispezionando il bottone VAI AL PORTFOLIO, posso rilevare la classe dell’elemento cui il bottone appartiene.

Il secondo step consistente nella creazione del tag, ossia il codice che viene eseguito sulle pagine del sito su cui viene implementato. Ad ogni tag corrisponde un attivatore di azionamento. Quando crei un nuovo tag, puoi scegliere una serie di prodotti standard sul quale implementarlo, ad esempio Google Analytics, Google Ads o Google Optimize. Nel nostro caso, l’obiettivo è quello di creare tag che passino gli eventi a Google Analytics, quindi in fase di creazione di tag selezioneremo il prodotto “Google Analytics – Universal Analytics”, come mostra l’immagine.

Ogni tag può essere caratterizzato dai seguenti parametri, che risultano essere fondamentali per la reportistica, come capirai più avanti.
- Categoria (obbligatorio)
- Azione (obbligatorio)
- Etichetta (opzionale)
- Valore (opzionale)
Il mio consiglio è, prima di accedere allo strumento e procedere alla creazione di un evento, quello di analizzare le azioni che si possono compiere sul tuo sito ed identificare le caratteristiche dell’evento che desideri visualizzare in Google Analytics. Spesso infatti potresti servirti soltanto dei primi due parametri, poiché ti renderebbero tutte le informazioni di cui hai bisogno.
Come ti accennavo prima, le tipologie di eventi che puoi impostare tramite GTM sono molte, come per esempio il clic su un bottone, su una immagine o link, la visualizzazione di un video, l’invio di un modulo di contatto, lo scrolling delle pagine o addirittura scoprire quanti utenti copiano e incollano i contenuti testuali presenti nelle pagine del tuo sito.
In questa guida, ti mostrerò come tracciare le seguenti azioni:
- Clic su un pulsante
- Clic su un link
Clic su un pulsante
Supponiamo che il tuo sito sia un e-commerce di borse. All’interno delle singole pagine prodotto gli utenti possono compiere varie azioni, come ad esempio l’aggiunta al carrello. Vorrai sicuramente sapere quante volte si verifica questo evento, e in riferimento a quale prodotto. Sembra complesso, ma in realtà non lo è. Tutto quello che devi fare è identificare l’attivatore relativo a tale evento ed impostare il tag. Vediamo un esempio.

Ispezionando il pulsante Aggiungi al Carrello, ho individuato la classe dell’elemento, che corrisponde a “highlight-button-dark btn btn-medium button”.
Accedendo all’area di lavoro principale di GTM, seleziono nel menù di sinistra la voce “Attivatori”, clicco su “Nuovo”, in alto a destra, e procedo con la creazione del mio attivatore nel seguente modo:

Il tipo di attivatore in questo caso sarà “Clic – Tutti gli elementi”, poichè l’azione corrisponde ad un clic su un bottone. Devo inoltre selezionare l’opzione “alcuni clic”, poichè voglio tenere traccia di un clic specifico che avviene sul mio sito. Cosa aziona il mio trigger? La classe dell’elemento ispezionato, che è uguale a “highlight-button-dark btn btn-medium button”.
(Un consiglio: rinomina i tuoi attivatori identificandoli con l’azione a cui corrispondono)
Una volta creato l’attivatore, non mi resta che creare il tag corrispondente al mio evento. Ritorno quindi nell’Area di lavoro dello strumento e seleziono la voce “Tag” nel menù di sinistra. Clicco su “Nuovo”, in alto a destra, e procedo con la creazione nel seguente modo:

Come già detto in precedenza, il mio obiettivo è quello di mettere in comunicazione GTM con Google Analytics, quindi come tipo di tag sceglierò l’opzione Google Analytics – Universal Analytics. Per poter trasmettere l’informazione ad Analytics, tuttavia, è necessario anche compilare l’ID monitoraggio, al quale puoi risalire direttamente dalla piattaforma, seguendo questi step:
- Accedi all’account Analytics.
- Fai clic su Amministratore.
- Seleziona l’account dal menu nella colonna ACCOUNT.
- Seleziona la proprietà dal menu nella colonna PROPRIETÀ.
- In PROPRIETÀ, fai clic su Informazioni sul monitoraggio > Codice di monitoraggio. L’ID monitoraggio viene visualizzato nella parte superiore della pagina.
In questo caso, i parametri che andrò a compilare sono due, ossia categoria (che corrisponde al nome del mio evento) e azione (che corrisponde all’URL della pagina in cui si verifica l’evento). Entrambe saranno poi visibili su Google Analytics. In questo modo, quando andrò a visualizzare le aggiunte al carrello che sono avvenute sul mio sito, selezionando la voce azione potrò risalire al prodotto specifico che è stato aggiunto al carrello, poichè contenuto nel percorso dell’URL di cui ho tenuto traccia tramite il parametro azione.
Clic su un link
Il secondo esempio che ti riporto fa riferimento ad un sito che offre assistenza in ambito legale ad utenti di nazionalità inglese, spagnola, araba, cinese e russa. In questo caso, quello che voglio tracciare è il clic sul numero di telefono presente sul sito, che rappresenta uno dei punti di contatto attraverso cui gli utenti possono raggiungermi. Inoltre, poiché gli URL del mio sito sono costruiti in questo modo: dominio/sigla della nazione (es. dominio.com/en per l’area del sito in lingua inglese), in fase di creazione del tag, utilizzerò Page URL come azione, in modo tale da poter capire in quale lingua l’utente sta navigando il sito.

Ispezionando il numero di telefono presente sul sito, ho individuato che si tratta di un URL, ossia tel:(+39)055xxxxxxx.
Il mio attivatore sarà quindi impostato nel seguente modo:

Il tipo di attivatore in questo caso sarà Clic – Solo link, poichè l’azione corrisponde ad un clic su un URL. Cosa aziona il mio trigger? Il clic sull’URL, che è uguale a tel:(+39)055xxxxxxx. Se il numero di telefono è presente in tutte le pagine, allora posso comunicare a GTM di attivare il tag su tutte le pagine utilizzando l’espressione regolare “.*”.
Una volta creato l’attivatore, non mi resta che creare il tag corrispondente al mio evento.

Poiché voglio ancora una volta trasmettere l’evento su Google Analytics, seleziono come tipologia di tag “Google Analytics – Universal Analytics”. Anche qui, ricordati di inserire l’ID monitoraggio di Google Analytics. I parametri che andrò a compilare sono categoria (che corrisponde al nome del mio evento), e azione (che corrisponde all’URL della pagina in cui si verifica l’evento).
Nel caso in cui sulle pagine del tuo sito fossero presenti due o più numeri di telefono, puoi tenere traccia del clic che avviene su ognuno di essi seguendo questa procedura:
- Crea l’attivatore
Tipo di attivatore: Clic – Solo link
Cosa aziona attivatore: clic sull’URL > inizia con > tel:
- Crea il tag
Tipologia di tag: Google Analytics – Universal Analytics
Tipo di monitoraggio: Evento
Categoria: Clic Telefono
Azione: Page URL
Etichetta: Click Text
Oltre all’impostazione diversa dell’attivatore, la differenza sostanziale tra il primo evento clic sul telefono ed il secondo sta nel fatto che per quest’ultimo abbiamo aggiunto un parametro, ossia l’etichetta. Impostando la variabile Click Text come etichetta del mio evento, quando lo visualizzerò in Google Analytics, cliccando su etichetta avrò la possibilità di vedere quale dei numeri di telefono presenti sul mio sito è stato cliccato.
Monitoraggio e reportistica
Probabilmente ti starai chiedendo: “Ok, adesso che so come impostare gli eventi, dove e come posso visualizzare i dati che raccolgo?”.
Vediamo un esempio, scegliendo l’evento Clic Telefono che avevamo impostato in precedenza.

Entro su Analytics, nella sezione Comportamento > Eventi e cliccando sulla Categoria “Clic Telefono”. Selezionando “Azione evento” come “Dimensione principale”, noto che la pagina dominio.com/en/contract-law/ ha generato 3 eventi. Se su tale pagina fossero presenti due o più numeri di telefono diversi, e se in fase di creazione del tag avessi impostato Click Text come etichetta, scegliendo “Etichetta evento” come “Dimensione principale”, potrei capire quale è stato cliccato.
Eventi ed obiettivi in Google Analytics
So che non vedi l’ora di creare i tuoi eventi su Google Tag Manager, ma prima di lasciarti c’è un’ultima cosa che devi sapere. Google Analytics permette di rendere gli eventi settati tramite GTM in obiettivi, visualizzabili sulla piattaforma nella sezione “Conversioni”. Potrebbe sembrare sciocco duplicare dati all’interno dello stesso strumento, ma in realtà in fase di analisi dei dati questa operazione potrebbe risultare molto utile poichè, a differenza degli eventi, gli obiettivi sono considerati metriche da Analytics, e quindi possono essere messe in relazione con altre dimensioni e metriche presenti sulla piattaforma. Se vuoi approfondire, dai un’occhiata alla mia guida sugli eventi e obiettivi in Google Analytics.
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